“[...] Poche volte si è sentita un’Azucena tanto curata nel canto come ispirata nel fraseggio. [...]”
di P. Locatelli
[...] Troppo spesso capita di vedere Azucena risolta in una rassegna di effettacci da contraltoni, ascoltare cantanti intente ad esibire la maestà di un registro centrale tellurico affondando le note nel petto o gridare gli acuti il più forte possibile. L’eccellente Azucena di Veronica Simeoni, mezzosoprano di voce non enorme ma sonora ed uniforme in tutti i registri, ha il merito di rifuggire tutto ciò disegnando una zingara cantata con gusto e con il giusto scavo della parola. Poche volte si è sentita un’Azucena tanto curata nel canto come ispirata nel fraseggio. [...]