Giunta a Macerata quasi all’ultimo momento, Veronica Simeoni ha disegnato un personaggio di rara completezza vocale e interpretativa, lontanissima anni luce dal clichè della vecchia megera che ancora troppo spesso affligge il personaggio, convenientemente giovane e di stampo squisitamente lirico ma con una voce adatta per peso specifico. Svettanti e luminosi gli acuti (compreso il do nel duetto con Manrico) saldati al resto della voce con ammirevole compattezza, mai pompati i gravi, vivo e palpitante il fraseggio nel disegnare una madre non completamente pazza ma sofferente, quella che dovrebbe essere pur sempre una donna di circa trentacinque anni, non una sessantenne in disarmo.
D. Ciccone, operaclick.com