L’Opera | dicembre 2009

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“…con un francese più che corretto, con un fiato e un legato impressionanti, con un timbro da vero mezzosoprano, omogeneo ed esteso … e una gestualità misurata ed efficace… Un’interpretazione degna di un grande ruolo…”

 

di Jorge Binaghi

Deserti in terra – Dom Sébastien

[…] Ma chi veramente ha convinto in tutto e per tutto era Zayda, una per me sconosciuta Veronica Simeoni: non si può giudicare da una recita sola, ma se canta sempre così, con un francese più che corretto, con un fiato e un legato impressionanti, con un timbro da vero mezzosoprano, omogeneo ed esteso (qualche acuto fisso nell’aria del secondo atto viene riferito per dovere di cronaca alquanto ingeneroso) e una gestualità misurata ed efficace, la giovane cantatrice romana ha più che speranza di figurare ben presto nella rosa di nuovi grandi nomi della lirica italiana, che ne ha talmente bisogno. Un’interpretazione degna di un grande ruolo, di un grande titolo del grande Gaetano. […]