“Veronica Simeoni non ha creato una folle caricatura, ma piuttosto una caratterizzazione profondamente angosciata, usando la sua pastosa e vellutata voce di mezzosoprano con effetti incredibili.”
di Rian Evans
[...] La messa in scena di Peter Watson, alla sua terza regia per la Welsh National Opera in otto anni, si concentra sulle emozioni con una scenografia che non potrebbe essere più “scura” o più incisiva. Utilizzando quattro mura brunite, curve e massicce, per creare ciascun ambiente – il campo dei soldati, l’accampamento degli zingari, il convento, i bastioni di un castello – realizza un effetto scultoreo e monumentale. Un tale approccio minimalista pone l’onere della resa in particolare sui cantanti che devono far emergere il dramma direttamente dai loro brani. E proprio Veronica Simeoni, nei panni della zingara Azucena, e David Kempster, in quelli del Conte di Luna, che hanno reso al meglio.Veronica Simeoni non ha creato una folle caricatura, ma piuttosto una caratterizzazione profondamente angosciata, usando la sua pastosa e vellutata voce di mezzosoprano con effetti incredibili. [...] LINK