di Ilaria Grippaudo, GBOpera
“Pur dotata di un registro pressoché sopranile, Veronica Simeoni conferisce varietà a un personaggio che muove da una iniziale spensieratezza a una tragicità quasi lancinante, caricata di impetuose inflessioni (il suo “Albert m’aime, et je suis sa femme!” si infigge come un pugnale nel nostro cuore, così come nel cuore di Werther). La maestria della Simeoni si apprezza nel terzo atto, quando riesce a reggere da sola la prima parte e con gestualità misurata a rendere il senso di gelo che l’allontanamento dell’amato ha provocato nel suo animo.”